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Monti dell’Ortaccio non diverrà una discarica. Usiamo le cave inattive per progetti di riqualificazione ambientale.

L'area delle cave di Monte dell'Ortaccio che doveva ospitare una discarica provvisoria

La conferenza dei servizi ha detto “no” al progetto di una nuova discarica a Monti dell’ Ortaccio: i quattro enti, Comune, Provincia, Regione e Municipio XV, hanno dato parere negativo al sito individuato come l’alternativa a Malagrotta. Ora per il commissario all’emergenza Rifiuti la situazione si complica.
Il 25 settembre la conferenza dei servizi convocata dal commissario all’emergenza Rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, sul progetto triennale presentato dal Co.La.Ri, (il Consorzio Laziale Rifiuti che gestisce Malagrotta e che ha proposto l’area di Monti dell’Ortaccio) ha avuto lo stesso esito di quella che venne convocata a febbraio dal precedente commissario, Giuseppe Pecoraro, e da cui scaturì il no all’ipotesi di discarica a Corcolle. Una chiusura che, di fatto, portò alle dimissioni di Pecoraro.

Proteste nei giorni scorsi contro la nuova discarica

In questo caso il “bilancio” per Sottile appare ancora più pesante perché ai pareri negativi di Comune di Roma e Provincia di Roma (e Municipio XV) si sono sommati anche quelli dei quattro dipartimenti della Regione Lazio (Rifiuti, Ambiente, Agricoltura e Urbanistica) che poco o nulla ebbero da obiettare sul progetto Corcolle. La notizia è arrivata subito nel piazzale sotto il ministero dell’Ambiente, comunicata dal presidente del Municipio XV, Gianni Paris, scatenando l’esultanza dei manifestanti riuniti davanti al ministero dell’Ambiente. “Tutti e quattro gli enti convocati hanno dato parere negativo al sito di Monti dell’Ortaccio” – ha detto Paris – , inoltre anche l’Enav “ha dato parere negativo poiché non si può far sorgere una discarica a meno di 13 chilometri da un  aeroporto”.

La discarica avrebbe avuto questa vista su Piana del sole, Le Vignole ed il vicinissimo Aeroporto

Intanto l’Associazione Codici e il Comitato Malagrotta, hanno annunciato che presenteranno ricorso al Tar per giungere all’annullamento del parere della Conferenza dei Servizi.
Angelo Bastola e Stefano Capanna, del comitato che si batte contro la costruzione della discarica, puntano il dito contro l’attegiamento avuto dall’Asl all’interno della Conferenza: “Durante l’incontro ci è stato riferito che l’Asl non ha denunciato i rischi che corrono le persone che vivono nella zona. Hanno affermato, anzi, che la situazione sarebbe in linea con quella degli altri territori in giro per Roma. Ma questo non è possibile. Ci sono indagini Arpa – continuano Bastola e Capanna – che attestano come nella nostra zona la presenza di elementi pericolosi per la salute sia 1200 volte superiore a quella del resto della città”.

Dura la reazione del commissario all’emergenza rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, al “no” alla discarica di Monti dell’Ortaccio uscito dalla Conferenza dei servizi. “Al momento, il territorio non offre null’altro, tutti coloro che protestano, difendendo il loro spicchio di territorio, devono capire che qui si rischia davvero molto, perché a gennaio saremo messi male”. Il Co.la.ri (il consorzio che gestisce Malagrotta) ha ora quindici giorni di tempo per trovare una soluzione a tutte le osservazioni presentate dalla Conferenza.

La cava interessata è troppo vicina ad una zona già martoriata come la Valle di Galeria:

L'area avrebbe appesantito l'impatto (già disastroso) sui cittadini e l'ambiente

Nella zona insiste anche un invaso che negli ultimi tempi si è rinaturalizzato

Panoramica della cava con l'invaso
L'invaso con la vegetazione ricreatasi

Questa primavera (11 maggio 2012) nella zona sono state censite diverse specie:

 

Specie note
Fagiano comune Phasianus colchicus 2 In canto nidifica
Nibbio bruno Milvus migrans 1
Gheppio Falco tinnunculus 1
Folaga Fulica atra 6 rinvenuto nido con uova
Corriere piccolo Charadrius dubius 2 allarmano senza prove nidificaz.
Gabbiano reale Larus michaellis 150
Piccione dom. Columba livia domestica 2
Tortora selvatica Streptopelia turtur 1
Parrocchetto dal collare Psittacula krameri 1 in volo verso Malagrotta
Rondone comune Apus apus 85 in volo trofico sull’area
Gruccione Merops apiaster 100 colonia nidificante
Cappellaccia Galerida cristata 6
Rondine Hirundo rustica 10
Usignolo Luscinia megarhynchos 7 in canto nidifica
Merlo Turdus merula 4 in canto nidifica
Usignolo di fiume Cettia cetti 1 in canto nidifica
Beccamoschino Cisticola juncidis 2 voli territoriali
Canapino comune Hippolais polyglotta 1
Capinera Sylvia atricapilla 3 in canto nidifica
Sterpazzolina  Sylvia cantillans c. 1 in canto
Occhiocotto  Sylvia melanocephala 2 nido ad. In cova
Codibugnolo  Aegithalos caudatus 2
Cinciallegra Parus major 3 in canto nidifica
Averla piccola Lanius collurio 1
Averla capirossa Lanius senator 1
Cornacchia grigia Corvus cornix 5
Storno Sturnus vulgaris 50
Fringuello Fringilla coelebs 2
Verzellino Serinus serinus 3
Verdone Caruelis chloris 7
Cardellino Carduelis carduelis 1
Strillozzo Emberiza calandra 7 in canto nidifica

 

Particolare di alcuni nidi di Gruccione su di una parete della cava
Corriere piccolo sulle rive del piccolo lago

Le Cave in disuso dovrebbero essere riutilizzate come ambienti di recupero per la fauna, specialmente l’avifauna e intorno al GRA di Roma (in zona ovest)  ce ne sarebbero molte di interessanti ma non esiste un piano organico di recupero.

Sono diverse le zone in Italia dove si vedono i benefici di un tale lavoro di rinaturalizzazione controllata ecco alcuni link con lavori che lo dimostrano:

in Veneto  http://www.ornitologiaveneziana.eu/biblio/stival_1992.pdf

in Piemonte http://www.torinobirdwatching.net/dld/checklist/relazione_montanaro_ver2.pdf

in Toscana http://www.museonaturalemaremma.it/fileadmin/templates/pdf/ATTI_DEL_MUSEO/Volume_n.14/Giovacchini_atti_14_15-24.pdf

In un lavoro del 2001 pubblicato sulla Rivista Gli Uccelli d’Italia XXVI (n° speciale) si era studiata la comunità riproduttiva di una cava di sabbia e ghiaia in località Pisciarello vecchio (Biondi, 2001) furono rinvenute ben 40 specie nidificanti in 6 ambienti diversi per complessivi 50 ha. Molte erano specie generaliste (non specializzate e comuni) altre erano interessanti specie target come la Ghiandaia marina (Coracias garrulus) la Calandrella (Calandrella brachydactyla) e le Averle ( Averla capirossa Lanius senator e Averla piccola L. collurio).

Nato a Cesena (FC) il 08/01/1954

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