Novità dal Litorale Romano (Luglio 2010)- News from the Roman Littoral (July 2010)

1) NUOVA GARZAIA PER IL LAZIO (La 3^)- A new heronry in Latium:

Il 24 luglio 2010 Carlo Catoni & Luca Demartini così scrivono sul GroB!

Salve a tutti,
ieri (23 luglio n.d.r.) con Luca Demartini, abbiamo avuto la fortuna di scoprire la prima (per
quanto ne sappiamo) colonia di garzette sul Litorale Romano, nei pressi di Ostia-Casal
Palocco. C’era ancora un nido attivo (crollato con 2 pulcini, ora al centro di recupero)
e probabilmente altri 5-6 nidi con i pulcini già involati. Non escludiamo la presenza di altri nidi nelle vicinanze, né la presenza dialtre specie nella colonia (forse guardabuoi).. ma essendo tutti i nidi vuoti, la ricerca dovrà
esser fatta il prossimo anno.”

Complimenti per l’eccezionale ritrovamento! La garzaia monospecifica (Egretta garzetta) di Ostia (RM) si aggiunge infatti alle altre due polispecifiche sino ad ora rinvenute nel viterbese (Tarquinia e
Lago di Bolsena-Isola Martana).

2) AVVISTAMENTO  DI UN IND. MASCHIO DI  FALAROPO  BECCOSOTTILE, Phalaropus lobatus, ALLE VIGNOLE-FIUMICINO (RM)

Il 27 luglio 2010 (h. 11.oo) riportiamo l’avvistamento (insolito) di questa specie presso l’area CIRF (Interporto Roma Fiumicino) . L’ individuo era in attività trofica in associazione con alcuni ind. di Cavaliere d’Italia lungo porzioni di terreni semiallagati. L’ind. osservato è stato identificato  come “un maschio” in abito riproduttivo (oss. M. Biondi) in migrazione post-riproduttiva.

In Luglio, in Italia,  appaiono scarse le segnalazioni della specie (meno di 5) (Brichetti & Fracasso, 2004).

Secondo questi autori infatti la specie (“migratrice scarsa e regolare“)  in movimento post-riproduttivo sarebbe più comune in Italia durante i mesi di Agosto e Settembre (max 23-40 ind.) . L’avvistamento riportato appare insolito anche per l’habitat frequentato (raccolta di acqua dolce) e nuovo per la Prov. di Roma.

Brichetti & Fracasso riportano inoltre come secondario , per la specie nella Penisola, l’utilizzo di  “acque interne” quali laghi, fiumi, paludi, cave e “appostamenti per acquatici”  durante la migrazione (31%).  Il Falaropo beccosottile , infatti, sembrerebbe più comune lungo gli ambienti salmastri.

La specie nel Lazio era già stata segnalata presso il PNC .

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