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Una giornata nella Maremma laziale

Venerdì 16 novembre, saremmo dovuti essere in 3 o 4 ma alla fine mi sono ritrovato da solo. Le recenti alluvioni hanno fatto ritenere anche all’amico Guido che forse non è il caso di recarsi tra il Marta ed il Mignone alla ricerca di occhioni. Ma io sono tenace e decido di partire comunque, magari lasciamo perdere Montebello e Tuscania ma una giornata tra Tarquinia, Monte Romano e Civitella Cesi si può fare.

Decido di passare sull’Aurelia, se il Mignone è esondato e la strada chiusa cambierò percorso e tornerò verso Cencelle e La Farnesiana…ma sono fortunato, la strada è libera. Quando attraverso il fiume è ancora notte ma la luna splende nel cielo stellato.

Salgo a destra percorrendo l’Aurelia Bis verso Monte Romano e comincia ad albeggiare quando mi trovo nei pressi del Casale della Turchina (sul vasto pianoro che domina la valle del Mignone).

Gli occhioni possono attendere mi voglio concedere qualche scatto:

Il sole si affaccia tra Tolfa e Blera

 

L’alba nei pressi di Montericcio (particolare).

Nelle vallecole sfumature appena percettibili e nebbie che ancora insistono lungo i fossi ed i corsi d’acqua, sono fortunato la giornata sembra bella ed il freddo è pungente (5°)…

Le nebbie si diradano.

Il sole comincia ad illuminare gli edifici della “masseria” ed una nuvola cotonosa mi guarda dall’alto…

La masseria della Turchina.

 

Una nube cotonosa…

prima di lasciare questo luogo provo ancora qualche scatto…

Colline “mammellose” scendono verso Civitavecchia.
Questi colori spiegano perché quel nome : “Casale della Turchina”…
Un ultimo sguardo prima di ripartire.

Sino ad ora nessuna risposta al playback da parte degli occhioni ma questo non vuol dire che non ci fossero; riparto coll’idea di affacciarmi a Monte Romano qualche chilometro più avanti.

Anche tra gli ulivi lancio il “kiurlicall” ma nessuna risposta…

Gli uliveti sotto Monte Romano.

Anche nelle zone intorno al poligono niente risposte….

Pietre e sassi, magari sono laggiù ma non li vedo…
Poggio Viterbese

 

Mi sorvola una Poiana

Oggi è una giornata di silenzio venatorio ma le strade sterrate sono invase da decine di auto di “raccoglitori” che  si disperdono nei boschi di Doganella e Macchia della Fiorita.  Meglio cambiare aria  e mi dirigo verso Blera e Civitella Cesi.

Verdi vallate separano Civitella dal tolfetano.

Qui finalmente nessuno in giro, solo greggi che si muovono tra dolci ondulazioni guidate dai cani che “lavorano al fianco” le loro pecore.

Pian della Dogana.

Oltre che dai colori mi lascio andare ai profumi mentre attraverso l’asfodeleto che è spruzzato di mentuccia e timo…

L’asfodeleto e la Valle della Doganella che scende verso il Mignone ed il Vesca.
Timo e muretti a secco.

 

Anche loro mi guardano dubbiosi…chi sono e che cosa sto facendo ?

Poi all’improvviso ne sento cantare uno lontano tra le pietre ed i terreni rivoltati di fresco, cerco di scorgerlo ma inutilmente l’Occhione invisibile però ha lanciato il suo verso “kiurlando”…

Nascosto tra gli arbusti e le gibbosità del terreno da qualche parte lui stava…

Desisto nell’impresa di cercarlo e mi dirigo verso la vicina San Giovenale che racchiude importanti resti di una necropoli ed acropoli etrusca.

I resti del castello dei Di Vico
L’autunno all’improvviso sotto i miei piedi.

Dall’alto dell’acrocoro che racchiude i resti della piccola Acropoli di San Giovenale una vista mozzafiato con cavalli tolfetani e altro…isolati dalle acque sottostanti del Vesca.

La valle dove scorre il torrente.
Cavalli tolfetani sullo sfondo Ara del Pero sopra il Mignone.

Per veder gli occhioni dovrò però cambiare ancora e con un lungo giro attraverso Barbarano e poi  Oriolo e raggiungo Canale Monterano.

Cerco le loro tracce nelle pozze di Poggio Martino.

 

Quel cancello mi dice…forse sono di qua ?
Passa la maremmana con il suo sciamar di insetti.

E poi, finalmente silenziosi se ne alzano 3, poi altri 2 ed 1 infine…non un verso solo frusciar di ali.  Cambio percorso sperando di essere più fortunato e fotografarne almeno uno che non sia “un puntino” sfocato.  Finalmente lo vedo volare basso tra perastri e pietre e solo allora la mia giornata si tinge di un colore che riconosco: marrone in tutte le sue sfumature, bianco, nero ed il  giallo dei suoi occhi !

L’Occhione rapido e silenzioso se ne va guardandomi di traverso…

Poi ritorno sui miei passi, tra alberi e nubi solo canti di pettirossi e cince ed i colori del bosco…

Si rientra tra i colori del bosco di Canale Monterano.

 

Canale Monterano verso Il Fontanile della Bandita.

Nato a Cesena (FC) il 08/01/1954

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