Senza categoria

RNPA SALINE DI TARQUINIA: un ambiente minacciato e non adeguatamente sfruttato (07 ottobre 2010)

Oggi (07 ottobre 2010) siamo tornati alle Saline di Tarquinia dopo una lunga assenza…

Il sito, pur rimanendo estremamente interessante grazie alla sua unicità e posizione strategica (costiera), continua a presentare alcune criticità per l’avifauna.

1)Prima fra tutte la progressiva minaccia dell’erosione costiera che nel settore Sud appare oramai prossima allo “sfondamento/penetrazione” delle acque marine nelle “vasche salanti”. I lavori di ricostruzione della recinzione ad Ovest operati (di continuo) dai “Forestali” sottolineano la drammatica situazione di questa area unica lungo la fascia costiera tirrenica. Se non sarà presto varato un adeguato Piano di Ripascimento l’intero ecosistema “salina” sembra destinato ad un prossimo stravolgimento e decadimento (livelli idrici incontrollati, ricircolo artificiale delle acque, modificazione dell’ipersalinità, ecc.).

2) La gestione dei  livelli idrici appare inesistente. Nonostante un lungo periodo  di “siccità” che ha caratterizzato tutta l’estate 2010…i livelli di molte vasche appaiono ancora troppo alti e le specie che più ne risentono sono proprio il LIMICOLI.

3) Il Progetto LIFE sembra aver esaurito le proprie risorse e dedicandosi oramai solo al recupero degli edifici del Borgo ha abbandonato le poche strutture realizzate e dedicate al “birdwatching” con alcuni capanni desolantemente invasi dalla vegetazione ed inutilizzati.

4) Evidenti conflitti di competenze tra le varie amministrazioni (ex salinatori del Monopolio di Stato, Comune di Tarquinia, Università della Tuscia e Corpo Forestale dello Stato) rendono complicata una gestione che invece dovrebbe essere “semplice e lineare”: l’area è un ecosistema artificiale regolato da un sistema di chiuse ed argini che sulla carta sarebbero (quindi) facilmente gestibili per soddisfare le diverse esigenze stagionali e incrementare le locali popolazioni ornitiche.

Dopo queste considerazioni (negative) ci piace comunque segnalare in ordine sparso…quello che abbiamo avvistato durante una mattinata caratterizzata da tempo buono, calma di vento e temperature comprese tra i 22° e i 25° tra gruppi di rondini ancora in migrazione :

Tuffetto 17 (9 laghetto acqua dolce), Svasso piccolo 1, Svasso maggiore 1, Cormorano 45, Garzetta 33, Airone cenerino 24, Airone bianco maggiore 8, Fenicottero 93 (1 con anelli blu), Spatola 5 (1 con doppio anello arancio), Gabbiano comune (diverse centinaia), Gabbiano reale (un centinaio), Gabbiano roseo 7, Gabbiano corallino 3, Gabbiano corso 1, Beccapesci 35, Sterna comune 1, Avocetta 22, Pivieressa 5, Fratino 2, Pittima minore 1, Pittima reale 2, Combattente 5, Pettegola 14, Totano moro 1, Gambecchio comune 18, Piovanello pancianera 9, Piovanello tridattilo 6, Piro piro piccolo 3, Falco di palude 1, Gheppio 2. Pochi gli Anatidi: Germano reale >60, Codone 3, Fischione 4, Alzavola 4, Moriglione 1 (laghetto acqua dolce). Folaga 10 (solo nel laghetto acqua dolce). Tra i passeriformes, a parte le rondini, solo specie sedentarie o invernali….: Cappellaccia, Occhiocotto, Pettirosso, Gazza, Cornacchia grigia, Taccola, Verzellino, Fringuello, Tortora dal collare, Beccamoschino, Saltimpalo, Usignolo di fiume, Scricciolo, Merlo, Storno, Luì piccolo, Cinciallegra, Pendolino, Strillozzo, Passera d’Italia, Passera mattugia e gli “immancabili” (troppi…) Piccioni domestici.

Saline argine con Spatole, Cormorani e Ardeidae

Nato a Cesena (FC) il 08/01/1954

Lascia una risposta